Stanze - Anna Positano
Ora però ne abbiamo abbastanza. Vogliamo di nuovo essere i padroni tra le nostre quattro pareti domestiche. Se abbiamo cattivo gusto, bene, ci arrederemo la casa con cattivo gusto. Se abbiamo buon gusto, tanto meglio. Non vogliamo però lasciarci tiranneggiare più dalle nostre stanze.
– Adolf Loos, Gli interni nella Rotonda, 1907
Questa serie esplora l’immaginario domestico attraverso fotografie di interni realizzate durante alcuni servizi per studi di architettura. Chi progetta non sempre ha il controllo sulla scelta di arredi e complementi che la committenza decide di mettere in casa propria. Che sia una questione economica o di gusto estetico, gli arredi “sbagliati” rischiano di compromettere l’immagine della casa. Lo styling è quindi un aspetto cruciale nella fotografia d’interni, perché determina il carattere del progetto e ne può favorire la diffusione attraverso riviste, blog e reti sociali.
Prima di essere fotografata, la casa dev’essere perfettamente allestita, avendo cura meticolosa per ogni dettaglio. Quando non c’è uno stylist, è il progettista a valutare quali sono gli oggetti sgraditi, e con quali arredi e complementi integrare gli ambienti domestici. Si creano così messe in scena à la page, immaginari che rispondono alle esigenze comunicative del momento o alla sensibilità del progettista: algidi, accoglienti, sobri, minimalisti, minimalisti caldi, massimalisti. Durante il servizio fotografico, il panorama quotidiano di chi abita la casa cambia radicalmente, talvolta diviene irriconoscibile. Gli oggetti e gli arredi indesiderati sono raggruppati fuori dalle inquadrature, preferibilmente in una stanza che non si fotografa, e spesso assieme alle confezioni dei complementi portati apposta per l’allestimento. Il caos effimero di queste stanze è perturbante, ma propedeutico alla creazione dell’immaginario perfetto nel resto della casa.
Ispirato ai testi critici di Adolf Loos sull’architettura d’interni e la decorazione, Stanze indaga per antitesi i meccanismi dello styling, decostruendone gli immaginari precostituiti attraverso le fotografie di questi ambienti di transizione. La serie intende mettere in discussione il significato delle fotografie di interni perfettamente allestiti in un mondo di render realistici e intelligenza artificiale, che permettono di avere il pieno controllo su ogni dettaglio. Stanze è inoltre un tentativo di riflettere sul ruolo della progettazione d’interni: se la casa, per chi la disegna, è pensata per essere abitazione o se invece rappresenta un feticcio da esibire.
Anna Positano è una fotografa e una ricercatrice indipendente. Ha completato il Master in Fotografia del London College of Communication dopo la laurea in Architettura all’Università di Genova. Il suo lavoro indaga le dinamiche del paesaggio a partire da un approccio marxista, e guarda all’anticapitalismo, alle teorie postcoloniali e all’ecologia. Ha contribuito a progetti di ricerca su invito di Harvard GSD, École Polytechnique Fédérale de Lausanne, École Nationale Supérieure d’Architecture de Versailles e TU Graz. Oltre alla sua pratica di ricerca, lavora su commissione per architetti, riviste e istituzioni.