Rive Infinite - Catalogo Studio
Il viaggiatore che giunge a Vlasina si trova di fronte a un luogo sospeso nel tempo, dove le case sono ancora in costruzione, gli intonaci lasciati a metà, le finestre senza vetri e i tetti ancora da completare. Tuttavia, non si tratta di un paese abbandonato, ma di una destinazione che prende vita soltanto durante i mesi estivi, quando gli abitanti giungono a Vlasina per godersi il lago e l’atmosfera onirica che lo circonda.
Qui le case fatiscenti si alternano a piccoli alberghi che sembrano fermi anch’essi in una sorta di limbo estivo. Le giornate trascorrono lente, tra passeggiate sulle rive del lago, rinfrescanti bagni e bicchieri di rakija. Il lago stesso custodisce una porta verso mondi sconosciuti. A tratti emerge un’isola di torba visibile dalle rive, che affascina coloro che si avvicinano e li spinge ad intraprendere un’avventura per svelarne i misteri imprevedibili.
Il turismo, un tempo fiorente, oggi subisce il declino causato dalla mancanza di investimenti e servizi. Ogni anno, le vite degli abitanti temporanei di Vlasina sono scandite dal passare delle stagioni: arrivano dalle città vicine o dalla capitale portando con sé la fugacità della loro presenza, attori di una rappresentazione effimera che dura solo un’estate. Immersi tra le costruzioni incompiute delle loro dimore e le giornate trascorse sulle rive del lago, vivono un’esperienza intensa e transitoria, consapevoli di dover tornare prima o poi alla loro regolare quotidianità.
Al calar della sera, gli abitanti si riuniscono all’esterno delle loro abitazioni, riempiendo l’aria con le chiacchiere, il tintinnio di bicchieri e la musica folk. Sembra quasi che il luogo stesso si unisca alle loro gioie e tristezze, custodendo con devozione le memorie di città e tempi lontani. In questa dimensione sospesa tra passato e presente, tra natura e costruzione, si respira un’atmosfera effimera e grottesca.
Le costruzioni incomplete e i giardini fioriti definiscono un paesaggio onirico, che richiama le ambientazioni dei film di Emir Kusturica, a metà tra la commedia surreale e il folklore balcanico. Qui il tempo sembra scorrere diversamente e le persone si godono il lago e la natura circostante come se fossero gli unici abitanti di un mondo caotico e bizzarro.
Così Vlasina, come una città invisibile, si fa conoscere solo a coloro che hanno avuto la fortuna di cercarla nel momento giusto e, una volta trovata, vive nel ricordo di un miraggio lontano.
Catalogo è un duo fotografico con sede a Padova, fondato da Maria Francesca Lui e Marco Lumini nel 2022.
Maria Francesca Lui (Mantova, 1994), laureata in Ingegneria Edile-Architettura a Padova, nel 2020 frequenta il Master di Fotografia di Architettura a Bologna. Da sempre interessata alle tematiche sociali, utilizza la fotografia per indagare il rapporto tra uomo e ambiente costruito.
Marco Lumini (Vicenza, 1993) è laureato in Ingegneria Edile-Architettura a Padova. Studia fotografia a Madrid, a Padova e a Lisbona. La sua ricerca fotografica, sempre legata all’architettura, si concentra sui cambiamenti e sulle contraddizioni di città e paesaggio.
Partecipano entrambi al gruppo di lavoro G124 di Renzo Piano e dal 2020 iniziano a collaborare per progetti personali e commissionati nell’ambito della fotografia di architettura.