PCCB - Matteo Capone

Nell’Italia centrale, al confine tra le regioni Lazio ed Umbria, fra il Lago di Bolsena e la Valle del Tevere, si estende una superficie di 6197 ettari denominata “Paesaggio Culturale di Civita di Bagnoregio (PCCB)”. Tale zona rientra tra le principali candidate al Sito Unesco del 2022 nella specifica categoria “Paesaggi Culturali”. Essa comprende sei comuni appartenenti alla provincia di Viterbo (VT): Civita di Bagnoregio, Bagnoregio, Lubriano, Civitella d’Agliano, Castiglione in Teverina e Graffignano.

Questo territorio è collocato nella Valle dei Calanchi, una vasta area di roccia argillosa formata nel tempo dall’erosione delle piogge, ed è caratterizzato da un’intensa attività di tipo geomorfologico (frane, eventi sismici, erosione) che rende il paesaggio particolarmente fragile e contribuisce ad un graduale processo di spopolamento. Secondo i dati Istat, infatti, tra il 1961 e il 2021 la popolazione è diminuita mediamente del 25%, raggiungendo un picco estremo del 96,33% se si considera solo la piccola frazione di Civita di Bagnoregio. Quest’ultima, a causa delle sue caratteristiche naturali instabili, venne definita nel 1967 dallo scrittore Bonaventura Tecchi come “La città che muore”. Negli ultimi cinquanta anni il numero dei suoi abitanti è calato drasticamente, infatti nel 2022 solo undici persone popolano Civita.

Nonostante ciò questi borghi continuano ad essere delle mete ricercate in quanto si tratta di realtà vissute come un’epoca lontana dalla contemporaneità, sospese nel tempo e dal futuro incerto. Con la candidatura a patrimonio Unesco il concetto di tempo viene messo in discussione: il passato aiuta a riflettere sull’importanza culturale e storica dei comuni in questione mentre il presente offre un’idea sul rapporto tra assenza e presenza della figura umana. Questi aspetti si manifestano nel paesaggio sotto forma di tracce di vissuto umano da percorrere lentamente verso nuovi orizzonti e un futuro possibile di un luogo che non vuole perdere la propria identità.

Matteo Capone nasce a Roma nel 1997. Nel 2020 si laurea a pieni voti in Fotografia presso l’Istituto Europeo di Design (IED) di Roma. Nel 2021 inizia un anno di Fellowship con l’agenzia ParalleloZero (Milano). Nel 2022 frequenta il Master in Fotogiornalismo Contemporaneo presso Officine Fotografiche (Roma) e viene selezionato dalla Fondazione Studio Marangoni (Firenze) per un workshop a cura di Michele Borzoni, TerraProject. A luglio dello stesso anno viene scelto da Leica Camera Italia, in collaborazione con Contrasto, per il progetto Roma ChilometroZero.

Una selezione dei suoi principali riconoscimenti comprende: mostre collettive presso Fotoleggendo,  Green&Blue Festival, PH21 Gallery, Open Eye Gallery, Kommunale Galerie, Trieste Photo Days, Sifest, Forum Austriaco di Cultura; vincitore dei Photometria Awards 2022, menzione d’onore degli International Photography Awards 2021, finalista dei BUP Book Awards 2021, menzione speciale degli Urbanautica Institute Awards 2021; pubblicazioni su National Geographic Italia, La Repubblica, La Stampa, Perimetro, Phroom, Landscape Stories e altri magazines.

@matteo_capone
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