Padiglione Esprit Nouveau - Guido De Vincentis
Una storia lunga quasi cento anni contraddistingue il progetto Le Corbusier-Jeanneret del Pavillon de l’Esprit Nouveau.
Nato da una ambiziosa ricerca di equilibrio tra alta densità abitativa e qualità delle singole abitazioni, l’edificio fu realizzato come struttura temporanea in occasione dell’Exposition International des Artes Decoratifs et Industriels Modernes di Parigi del 1925.
Una abitazione moderna a due piani, con giardino interno, terrazza sopraelevata e con un albero che esce dal tetto: un prototipo di alloggio standardizzato che concretizzava l’ideale della “casa per tutti”.
Inizialmente la struttura venne nascosta allo sguardo del pubblico da un muro – il comitato organizzatore della Exposition lo vedeva come un rifiuto del tema dell’arte decorativa. Fu infine mostrata ma demolita poco dopo.
Il progetto, dopo 50 anni, ha trovato una nuova vita tramite la ricostruzione e la nuova collocazione a Bologna, nel 1977, grazie all’iniziativa degli architetti Giuliano e Glauco Gresleri e Josè Oubrerie (con la supervisione della Fondazione Le Corbusier di Parigi), in occasione della partecipazione della Francia al Salone Internazionale dell’edilizia SIAE.
Le fotografie illustrano l’edificio nel nuovo contesto urbano, di fronte all’ingresso della Fiera, dopo il restauro del 2017 curato da Giuliano Gresleri e finanziato da Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna.