Icnophotographies - William Follesa
Ho voluto chiamare il mio lavoro icnophotographies, ispirato da due parole che rappresentano bene l’insieme del progetto: icona e ichnos.
Icona si riferisce alla casa, è la materializzazione solida delle nostre certezze, la pietra che assicura la nostra presenza; ichnos è l’impronta che vorremmo lasciare del nostro passaggio in questo mondo.
Questo progetto molto ampio racchiude un insieme di piccoli racconti concettuali che convogliano tutti nella stessa direzione: si riferiscono ai sogni, alle certezze che ci costruiamo, alle religioni a cui ci rivolgiamo nella speranza e nell’illusione di essere eterni, qui o in un’altra dimensione.
Le case sembrano raccontare le storie delle persone che vi hanno vissuto. Ho voluto fotografare l’ultima traccia, l’impronta di un passaggio, e l’ho fatto in maniera oggettiva, mantenendo sempre la stessa luce e la stessa visione frontale presa in prestito dalla scuola tedesca dei coniugi Becher; ma ho documentato qualcosa che già non esiste più. Un’impronta che verrà presto sostituita nel continuo ciclo di vite. Chiaramente tutto quello che ho fotografato non è altro che una metafora delle nostre esistenze.