Secondo la teoria pitagorica dei suoni, una corda di lunghezza 4:3 rispetto ad una che vibrando produce un do, quando è messa a sua volta in vibrazione produce un fa. Il riferimento musicale nel titolo di questo lavoro sulla parte storica del quartiere EUR di Roma allude al formato delle immagini, scattate con un sensore di medio formato con rapporto dimensionale di 4:3. Una caratteristica solo apparentemente marginale: rispetto al più diffuso sensore da 3:2 (che per inciso corrisponde ad un sol nella teoria delle corde vibranti) la proporzione più vicina al quadrato tende – nelle inquadrature panoramiche – ad aumentare il peso della verticalità e, applicato all’architettura, si sintonizza sugli andamenti “classici” degli edifici. Anche, e forse soprattutto, quando tali andamenti sono distillati nella loro essenza, come nel caso degli straordinari corpi del quartiere romano; nel progetto ho cercato di assecondare in chiave metafisica queste suggestioni attraverso riprese che hanno accuratamente evitato di includere l’elemento umano e una resa in “chiave alta” in grado di maggior rilievo possibile alla purezza delle linee.