Estetica quotidiana - Luca Marianaccio
2009-2016
Con un testo di Luca Marianaccio e Livia Danese
Citando lo scrittore americano Philip Roth “noi siamo, dopotutto, la somma delle nostre esperienze, e l’esperienza comprende non soltanto ciò che facciamo concretamente, ma anche ciò che privatamente immaginiamo”. Un insieme di esperienze dunque, accompagnato da curiosità, fantasia, desiderio; sono questi gli elementi principali che compongono Estetica Quotidiana, il progetto di Luca Marianaccio dal carattere fortemente autobiografico.
Dopo un’infanzia trascorsa a stretto contatto con la natura nella campagna abruzzese, gli studi di architettura hanno permesso a Luca di collezionare un personale repertorio di immagini di paesaggi antropizzati, lontani anche retoricamente da quei luoghi bucolici e remoti frequentati da bambino. Indagando dunque una nuova realtà, inizialmente attraverso i libri e successivamente grazie ai suoi viaggi, lo sguardo del fotografo ha scelto di soffermarsi sulle prime impressioni di quei “luoghi desiderati”: cercando di mettere da parte le aspettative, Luca ha immortalato il suo personale impatto emotivo con edifici e paesaggi fino a quel momento soltanto sognati. Lo scopo finale era restituire lo stupore e la meraviglia ma anche l’alienazione suscitati in lui da architetture e luoghi, legandoli indissolubilmente ai concetti di esperienza estetica ed intellettuale.
Secondo le parole di Luca Marianaccio
Se è vero che il turista moderno vuole consumare l’esperienza “dell’essere altrimenti e altrove”, in un turismo che spesso consuma e che non guarda, ho voluto fermarmi a fotografare i luoghi desiderati e a lungo sognati.
Un viaggio sentimentale per amore del paesaggio, che come l’architettura, chiede un’intima unione tra senso della materia, funzione e bellezza.
“Estetica quotidiana” è un diario personale. Il mio sguardo non è attratto da alcun soggetto specifico ma è rivolto all’intensificazione della realtà stessa. Tale accrescimento emerge non tanto dagli oggetti che individuo, quanto dalla situazione ai quali essi appartengono.
Luca Marianaccio (Agnone, 1986), Architetto di formazione, si occupa di ricerche visive e nel suo lavoro sperimenta l’utilizzo della fotografia come strumento di indagine autonoma.
Vincitore al XVIII Premio Aldo Nascimben di Treviso curato dal FAST e Fondazione Benetton Studi Ricerche, all’Unpublished Photo 2019 della Galleria 29 Arts in Progress di Milano, al I° Premio Fotografico Nazionale Giovanni Gargiolli, al Riaperture Festival di Ferrara, a REFOCUS 2 curato da MUFOCO, MiBact e Triennale Milano e al TIP Emerging Talent Competition di Londra.
Fa parte di Giovane Fotografia Italiana #07, all’interno di Fotografia Europea a Reggio Emilia.
Il suo libro “Spin-off” è stato premiato al XIV Premio Marco Bastianelli di Roma e all’Unveil’d Photobook Award di Londra.
Il suo lavoro è parte di FRESH EYES 2022, che celebra i migliori talenti della fotografia in Europa.
Ha esposto in festival, gallerie, istituzioni e spazi privati, sia in Italia che all’estero, fra gli altri, presso: Premio Riccardo Prina alla Triennale Milano, Centro Culturale San Fedele a Milano, Palazzo Rasponi a Ravenna, Pontremoli Foto Festival al Palazzo Galli-Bonaventuri, Museo Capitolare ad Atri, Museo Michetti a Francavilla al Mare, Chiostri di San Pietro in Vincoli a Roma, Museo Benaki ad Atene, The Arts House a Singapore, Fondazione Dino Zoli a Forlì, Castello Normanno Svevo di Bari, Insight Foto Festival a Varese, Grenze Foto Festival a Verona, Si Fest a Savignano sul Rubicone, MIA Fair, New Post Photography a Milano e Mesiac fotografie, Umelka Gallery a Bratislava.
Dal 2019 vive e lavora a Grottaglie.