De-sidera - Gabriele Gentile

Un viaggio di anni lungo tutta l’Italia alla ricerca di edifici abbandonati inaccessibili, il cui fascino non è stato eroso ma sublimato dall’azione del tempo, avvicinandolo a quell’ideale romantico in cui piacere e paura, bellezza e mistero, si fondono insieme.
Antiche ville e palazzi, fiabeschi castelli, chiese secolari e prestigiosi teatri, accomunati dall’attuale stato di oblio e dalla bellezza decadente che emanano. Il profumo della polvere ancora intrisa di vita, il rumore sordo dei muri scrostati, i preziosi lampadari caduti: ritratti di architetture.
All’interno di questi ambienti il potere della fotografia di fermare il tempo diventa magia. Fin dagli antichi greci si è cercata una definizione del concetto di tempo e in questi luoghi, in queste fotografie, ritroviamo ognuna delle loro definizioni: il tempo degli orologi, il tempo dell’anima, il tempo ciclico delle stagioni e quello assoluto dell’energia vitale.
Platone definì il tempo come “l’immagine mobile dell’eternità”, segnando la stretta relazione fra la dimensione temporale e quella spaziale ma subordinando il tutto all’eterno, esattamente come avviene dentro queste architetture.
È l’eterno presente, in cui le impronte dell’uomo sono ovunque e trasformano la sua mancanza in assenza.