Château La Coste - Simone Ottaviani
Nelle terre di Cézanne dove il cielo è sempre blu e l’aria profuma di lavanda c’è un luogo, Château La Coste, che unisce vino natura ed architettura. Siamo in Provenza, tra Marsiglia ed Aix-En-Provence e nel 2003 Patrick McKillen, facoltoso collezionista d’arte e uomo d’affari irlandese, acquista quella che al tempo era un’azienda vinicola ordinaria per trasformarla in un museo a cielo aperto immerso in oltre centotrenta ettari di vigne. Il parco, aperto dal 2010, è un work in progress che ogni anno si arricchisce di nuove opere e suggestioni. Un lungo elenco di artisti ed architetti di fama internazionale ha lasciato la propria testimonianza su queste splendide colline legando in maniera indissolubile il nome a questo luogo. Il padiglione all’ingresso, progettato dall’architetto giapponese Tadao Ando, accoglie i visitatori e, con le tre sculture che lo accompagnano, stabilisce subito il legame tra arte e architettura che si celebra tra i vigneti provenzali. Passeggiando nella proprietà è possibile scorgere strutture come il semicilindro in metallo della cantina progettata da Jean Nouvel o il padiglione della musica firmato da Frank O. Gehry, unitamente a sculture e opere di land art, come il grande ragno metallico di Bourgeois o le lastre di acciaio corten di Richard Serra. Château La Coste è una meta per chi ama il buon vino, per chi ama la natura, l’arte e la pura architettura dei giorni nostri, insomma una meta per tutti.