Centralità religiose - Giuseppe Albano
La pianta centrale, già conosciuta dagli antichi attraverso la figura templare del Tholos e che raggiunge l’acme con il Pantheon, è ripresa dagli architetti rinascimentali che ne ripropongono le forme come puro esercizio geometrico. La controriforma elegge la pianta centrale a cardine di una nuova visione della religione, fissa l’uomo al centro dell’universo in antitesi con le scoperte astronomiche di Keplero e Galilei e filosofiche di Bruno.
Il centro dell’invaso è visto come luogo di raccolta non dispersivo per il disorientato fedele e in alcuni casi esso è anche panottico sia dai diversi altari che dall’ingresso. La lettura è quella del controllo totale delle masse che vengono letteralmente appiattite al cospetto del Ministero che officia la fede dall’altare privilegiato.
Lo sguardo verso l’alto degli scatti favorisce la comprensione delle forme adottate dalle singole Chiese attraverso la percezione della proiezione ipografica che restituisce i dettagli scultorei e pittorici delle singole cupole. Queste ultime adottate come mezzo compositivo in grado di enfatizzare ulteriormente il significato di centralità, nonchè come simbolismo di spingersi verso il cielo.