Isole Nere - Luana Rigolli
Le isole vulcaniche sono lava solidificata.
A me piace pensare che sotto ad ognuna di esse ci sia una specie di condotto che va dritto al mantello, lo strato del nostro pianeta formato da magma più o meno solido, e che tutti questi condotti formino una specie di reticolo di radici che tengono le isole collegate tra loro anche a centinaia di miglia di distanza.
Penso che le isole vulcaniche siano anche stelle comete al contrario, corpi che si sono staccati dal centro della terra, con la loro scia di magma fuso, per finire in mezzo al mare. Forse è per questo che sono tutte simili tra loro, perché sono fatte della stessa materia, e portano dentro di sé la stessa energia e gli stessi sogni.
Dicono che i vulcani abbiano effetti magnetici. Le rocce che formano gli edifici vulcanici contengono una grande quantità di minerali magnetici che possono generare dei campi talmente forti da compromettere il funzionamento stesso delle bussole.
Ci sono persone che hanno diversi tipi e gradi di sensibilità e io penso di avere una forte sensibilità al magnetismo di queste rocce vulcaniche. Ho fotografato diverse isole vulcaniche italiane e in tutte ho trovato gli stessi colori, vegetazioni, animali e persone, creando nella mia testa una piacevole confusione. Quando sono su una delle isole, spesso mi dimentico su quale mi trovo, mi confondo, mi sembra di essere contemporaneamente anche su un’altra isola, in un continuo gioco di déjà vu e rimandi.
Le isole vulcaniche italiane che ho fotografato sono Capraia, Linosa, Lipari, Pantelleria, Ponza, Procida, Stromboli, Ustica, Ventotene. Qui presento una selezione delle foto che ho scattato nel corso degli ultimi sette anni.
Da diversi anni frequento le isole per le mie varie ricerche fotografiche, oltre a questo ultimo lavoro sulle Isole Nere. Tutto è partito da Linosa, isola nella quale ho sviluppato uno dei miei primi progetti fotografici, per poi passare a San Domino alle Tremiti, dove mi sono concentrata sul suo passato di isola di confino durante il regime fascista.
Luana Rigolli è nata a Piacenza nel 1983, attualmente vive a Roma.
E’ laureata in Ingegneria Civile ma dopo qualche anno di professione preferisce raccontare con la fotografia cosa la circonda piuttosto che modificare il paesaggio con altre opere di ingegneria. La sua ricerca fotografica si muove prestando attenzione all’analisi storica e alle interazioni tra uomo e paesaggio.
Nel 2017 studia fotogiornalismo alla Fondazione Studio Marangoni con il collettivo Terraproject.
Ha esposto i suoi lavori in diverse mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Ha pubblicato su varie riviste, come National Geographic, Mare, Il Post, T Magazine del New York Times, Gestalten.