Zona Tempio - Andrea Pirisi
Se evochi la Zona Tempio, a Modena, tutte le persone la conoscono.
E ne parlano con mezze parole, di sbieco. È la zona del degrado, si dice; la zona dell’insicurezza.
Io ci vivo in Zona Tempio ma posso osservarla con il distacco di chi a Modena ci è arrivato solo seguendo le geometrie della vita. Ho deciso di attraversarla con gli occhi di architetto e l’arte di fotografo.
La Zona Tempio è l’alterità che si stratifica nel tempo: delle persone così come delle costruzioni che la popolano.
Se cammini a passo svelto, sulla spinta della paura, non ti accorgi dei volti di chi – come me – qui ha deciso di viverci. Non le vedi le persone ma non ti fai stupire neanche dalla chiesa monumentale, dalla stazione, dai palazzi signorili che si contrappongono altezzosi alle case popolari. Non vedi il cinema, gioiello impolverato di Vinicio Vecchi; non ti rifugi in un ristoro esclusivo, che sa di fiaba.
Guardala, la zona Tempio. Guardala in faccia.