“Raccolta di un’architettura italiana” è  il mio  omaggio ad alcune tra le più belle architetture d’Italia, di  epoche e origini disparate: sono scatti realizzati durante i miei  viaggi,  che confluiscono in una raccolta a lungo termine che porto avanti da anni.

La fotografia di architettura, oltre a rappresentare un utile strumento al servizio degli architetti, è per me testimonianza e lettura critica di uno spazio. Questo lavoro assume così una chiara valenza indipendente e di ricerca, in cui immagini isolate compongono una raccolta organica, il cui filo conduttore  abbraccia la logica dello sguardo e del raccontare lo spazio e la luce.

Nella scelta delle inquadrature, eseguo così delle operazioni di addizione e sottrazione, cercando di tirare fuori e mostrare la mia percezione spaziale, entrando in contatto con quel processo di creazione automatico e interiorizzato che tutti attuiamo attraverso lo sguardo, ma di cui spesso non siamo coscienti.

Dietro la costruzione di queste immagini vi è un percorso lungo e complesso, basato su un dialogo interiore con  elementi visivi e percezione individuale, in cui un ruolo essenziale è affidato all’utilizzo attento della luce, come elemento rivelatore della materia.

Questi scatti sono dunque frutto di quel dialogo, che ha sempre richiesto le giuste soste per dare spazio e tempo  sia ai processi creativi che tecnici, sia a momenti di felicità che a fallimenti.
Ma sempre, a guidarmi, c’è stata la consapevolezza che attraverso le immagini noi raccontiamo noi stessi in relazione all’architettura che ritraiamo. Solo così possiamo parlare di una fotografia che ci appartiene realmente.